Meglio pensarci ora e non ricorrendo ai ripari con inutili ed estenuanti sessioni di esercizio fisico e diete last minute tra pochi mesi.
Complice il freddo e gli abiti pesanti, le nostre gambe le teniamo ben nascoste. Ancor più le aree del corpo soggette ad essere colpite da cellulite, accumuli adiposi e cedimenti dei tessuti. Non a caso, secondo i dati della Società Italiana di Flebologia, in primavera aumentano le richieste di visite specialistiche per trattare uno dei problemi più frequenti in noi donne: l’insufficienza venosa. Oltre la metà delle donne a partire dai 30 anni ne è affetta. Non sono solo le vene a destare preoccupazione, ma anche i gonfiori più meno generalizzati, la ritenzione idrica e la tanto odiata cellulite.

Bastano dunque lo sport, esercizi mirati e integratori? Aiutano ma non bastano.
Ci vuole una dieta in grado di eliminare le scorie acide dal corpo. Una dieta basificante o alcalinizzante rappresenta la strategia ad hoc per salvaguardare circolazione e tessuti, e per tonificare la muscolatura limitando gli accumuli adiposi.
Molte non sanno che uno dei nemici giurati di una buona circolazione è l’acidità corporea (un eccesso di ioni idrogeno negli interstizi tra le cellule, misurabile con un normale esame delle urine fatto anche da soli in casa): più l’organismo è acido, cioè con pH inferiore a 7, più le fibre di collagene si rovinano, favorendo così infiammazioni, ritenzione di liquidi e difficoltà circolatorie.

Correggere l’eccesso di acidità attraverso ciò che mangiamo quotidianamente non è complicato. Innanzitutto dobbiamo imparare a distinguere i cibi non solo attraverso i soliti valori nutrizionali (calorie, vitamine, sali minerali etc), ma anche in base al loro apporto di sali minerali alcalini, che una volta digeriti saranno in grado di contrastare l’acidità dei tessuti. Ad esempio le verdure a foglia verde scuro sono ricchissime di magnesio, un sale minerale alcalinizzante ritenuto essenziale per il benessere dell’intero organismo. Non solo riduce l’acidità dai tessuti ma secondo recenti studi contrasta l’accumulo di grasso.

Perché i vegetali sono così alcalinizzanti?
Tutti i vegetali, per difendersi dagli insetti, contengono i cosiddetti acidi deboli. Che quando vengono ingeriti si dissociano e liberano bicarbonato che è uno degli elementi più basificanti in natura. Ecco perché più frutta e verdura mangiamo, più innalziamo il nostro pH interno.
La regola, dunque, è quella di consumare l’80% di cibi provenienti dal mondo vegetale, e solo il 20% da quello animale. In pratica per ogni alimento acidificante, bisogna sceglierne quattro di tipo alcalinizzante. In particolare le verdure amare (cicoria, rucola, finocchi, sedano, cetriolo per citarne alcuni), ricche di antiossidanti come quercitina e i polifenoli, hanno effetti utili alla circolazione, così come le acque minerali con calcio e magnesio e, in generale, a ph elevato, determinato dalla presenza di minerali alcalinizzanti.

Una dieta anti acidità deve prevedere pochi carboidrati, in realtà i migliori sono i carboidrati integrali e se dovessimo scegliere quelli più alcalinizzanti dovremmo optare per il grano saraceno (pseudocereale fantastico perché grazie alla rutina, protegge proprio il microcircolo), il miglio, la quinoa o l’amaranto.
Non ha senso azzerare l’apporto quotidiano di carboidrati. In realtà sono indispensabili per salvaguardare la tonicità dei muscoli delle gambe. Il corpo consuma prima gli zuccheri e se questi mancano li prende nei muscoli. La quantità ideale? Per le donne 130 g al giorno. Da consumare preferibilmente il mattino, quando il metabolismo è più attivo.
Anche qui, questione di scelta: meglio i cibi a bassa densità glucidica come muesli, pane e pasta integrali, cereali come il farro e l’orzo. Infine, per tenere costanti i livelli di glicemia, meglio mangiare poco e spesso. A tutto vantaggio dei tessuti: limitare l’eccessiva produzione di insulina vuol dire contrastare le alterazioni che aprono le porte alla cellulite.

Il nostro organismo non è solo intossicato dagli acidi ma anche dall’eccesso di sodio che non solo è presente nei cibi che prepariamo in casa ma “nascosto” in quelli già pronti. Il suo eccesso nei tessuti provoca aumento del contenuto di acqua nelle arterie, rallentamento del flusso sanguigno e accumulo di grasso nei tessuti, specie in quelli degli arti inferiori.
Frutta e verdura con effetto alcalinizzante dovrebbero prevalere sugli altri cibi (apporto dell’80% nell’arco della giornata): mirtilli, limoni e in generale tutti gli agrumi, kiwi, sedano, carote, zucchine, cavolfiore, patate (scegliere quelle dolci americane o viola), spinaci pomodori, melanzane, piselli, edamame.
Da ridurre invece i cibi che al gusto possono apparire basici ma che in realtà una volta ingeriti rilasciano scorie acide nell’organismo: ad esempio i latticini e formaggi tipo camembert, grana, gorgonzola, e ancora albume dell’uovo, carne in scatola, riso, salame, trota, fiocchi d’avena, pollo, arachidi, noci, spaghetti, corn flakes, cioccolato al latte.

Provate a tenere un regime alimentare di questo tipo e a primavera vedrete ottimi risultati.

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