Il mercato dei cibi biologici e quello dei cibi vegani stanno avendo una grande crescita negli ultimi anni. Gran parte del successo di questi prodotti è che i consumatori li cercano perchè convinti che siano più sani rispetto a prodotti che non abbiamo queste caratteristiche. E per questo sono disposti a pagare di più e/o a sacrificare il proprio piacere che non sempre questi prodotti, specie quelli vegani, riescono a soddisfare. Si tratta di una moda recente, ma la domanda che molti si fanno è: biologico e vegano sono una garanzia di sanità?

La risposta è no. Questo perchè né la dicitura BIO nè quella VEGANA si riferiscono alla valutazione degli effetti che questi prodotti hanno sull’organismo. Quindi non significano prodotti sani proprio perchè non è quella la finalità di queste certificazioni. Ciò che infatti indicano è l’origine degli ingredienti non l’effetto che questi hanno sulla salute delle persone.
Vediamo più nello specifico.

La denominazione BIO o da Agricoltura Biologica è presente sulle confezioni dei prodotti o dei cibi in cui in 95% degli ingredienti è ottenuto da coltivazioni che seguono il metodo biologico. La dicitura BIO si ottiene attraverso la certificazione di enti deputati a tale servizio, secondo quanto stabilito la normativa UE. In termini economici, la certificazione corrisponde a un servizio che si fornisce previo pagamento di un determinato compenso. A fronte di questo pagamento l’ente certifica l’origine degli ingredienti lavorati e si impegna ad effettuare controlli periodici. A parte l’interrogativo che spesso sorge quando il controllore viene pagato dal controllato, il marchio BIO non rappresenta comunque nessuna garanzia sull’effetto degli ingredienti sull’organismo. Prendiamo ad esempio l’etichetta degli ingredienti di un pacco di biscotti. Potrebbe venir utilizzata farina 00 ottenuta da agricoltura biologica e contenere un’elevata percentuale di zucchero biologico: i due ingredienti messi insieme possono far impennare i livelli di zucchero nel sangue e pertanto aumentare lo stato infiammatorio generale dell’organismo. Lo stesso si può dire per carni allevate con metodi biologici o per acidi grassi saturi la cui somministrazione può avere effetti non funzionali e sono considerati dall’OMS tra le cause di diverse patologie, anche letali. E’ giusto precisare che non ci sono evidenze scientifiche sul fatto che i prodotti biologici siano più o meno nutrienti rispetto quelli ottenuti con i metodi intensivi, c’è però un’evidenza emersa proprio in uno studio promosso dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) in merito ai residui di pesticidi contenuti nei cibi: i prodotti biologici presentano residui chimici nella norma nel 98,7% dei casi.

Come per i prodotti biologici anche quelli vegani sono spesso ricercati da consumatori preoccupati per la salute propria e dei propri cari. Al di là dell’aspetto etico, anche in questo caso però vegano non significa più sano. Un prodotto si definisce vegano se non utilizza alcun derivato animale. Questo però non vuol dire che i prodotti vegani siano senza di elementi che possano far male all’organismo, come ad esempio zucchero raffinato in eccesso, farine ricche di glutine, olio di palma o acidi grassi saturi.
Non solo, chi segue una dieta vegana può incorrere in importanti carenze nutrizionali. Se ne parla poco e soprattutto manca un’adeguata informazione a riguardo, ma i vegani possono incorrere in carenze di vitamina B12, di ferro o di proteine. Nel caso della B12 ad esempio in quanto essenziale per il nostro organismo, deve essere introdotta per forza attraverso il cibo. Per chi segue un’alimentazione vegetariana o vegana la B12 è importante non solo perché sostiene il corretto funzionamento del sistema nervoso ma contribuisce anche mantenere bassi i livelli di omocisteina nel sangue, ovvero la molecola prodotta dalla nostro organismo durante il metabolismo delle proteine, i cui livelli elevati sono stati messi in correlazione con patologie come tumori e malattie cardiovascolari. Quindi vegani sì ma a patto di saper scegliere con cura il cibo che viene consumato tutti i giorni.