Recenti studi rivelano che molti casi di depressione siano causati da una reazione allergica all’infiammazione. Tim de Chant di NOVA scrive: “L’infiammazione è la risposta naturale del nostro sistema immunitario a lesioni, infezioni, o composti estranei al nostro organismo. Quando il sistema immunitario viene attivato, varie cellule e proteine, tra cui le citochine (una classe di proteine che facilitano la comunicazione intercellulare), vengono indirizzate nel sito dell’infiammazione attraverso il flusso sanguigno. La ricerca ha messo in evidenza che anche le persone che soffrono di depressione presentano elevati livelli di citochine nel sangue”.

Un gruppo di ricerca statunitense, i cui studi sono stati pubblicati su Brain, Behavior and Immunity, evidenza che aumentare l’apporto di omega 3 (EPA e DHA in particolare) sia in grado di contrastare l’effetto depressivo che consegue ad una terapia con interferone, il target principale di tale azione è l’interleuchina 6 (IL6), e i ricercatori fanno esplicito riferimento ad una forma depressiva indotta dall’infiammazione (Lotrich FE et al, Brain Behav Immun. 2013 Jul;31:48-53. doi: 10.1016/j.bbi.2012.08.007. Epub 2012 Aug 19).
Lo stesso gruppo di ricerca ha evidenziato come particolari specifici sintomi mentali (come la rabbia) siano controllabili grazie a un adeguato apporto di Omega 3, che vanno a contrastare altre citochine infiammatorie come il TNFalfa.

I primi studi a riguardo furono condotti negli anni novanta dal neuropsichiatra belga Michael Maes, che documentò una stretta relazione tra depressione e infiammazione, quindi tra un fenomeno psicologico e un fenomeno prettamente biologico. Secondo tali studi i soggetti depressi sono interessati da elevati livelli di infiammazione, ma allo stesso tempo, la depressione determina infiammazione. Queste ricerche hanno avuto diversi riscontri negli anni (Danese, 2008; Elogiano, 2009; Serafini, 2013) per citarne alcuni.

Cosa favorisce infiammazione nel nostro organismo?
L’infiammazione è causata da obesità e sovrappeso, diete ricche di zucchero, elevate quantità di grassi trans, una cattiva alimentazione in generale, utilizzo di farmaci, elevati e protratti livelli di stress psicofisico.
Trattando i sintomi infiammatori riscontrabili nelle persone affette da depressione – piuttosto che quelli neurologici – ricercatori e medici stanno aprendo una nuova dimensione nella lotta contro quella che è diventata una epidemia globale. Caroline Williams del The Guardian riporta: “La buona notizia è che i pochi studi clinici effettuati finora hanno trovato che l’aggiunta di farmaci anti – infiammatori a quelli antidepressivi migliora non solo i sintomi, ma aumenta anche la percentuale di persone che rispondono al trattamento, anche se saranno necessari ulteriori studi per confermare questo genere di risultati.” Ci sono anche alcune prove che acidi grassi omega 3 e la curcumina, un estratto della spezia curcuma, potrebbero avere effetti simili. Entrambi possiamo trovarli nei cibi, gli omega 3 nel pesce azzurro o nei semi di lino, la curcumina è presente nella radice e nella polvere di curcuma reperibile in qualsiasi supermercato. La curcuma e in particolare i suoi principi bioattivi hanno documentati effetti antinfiammatori, antiossidanti e neurotrofici che ne suggeriscono un ruolo positivo nel trattamento e nella prevenzione della neurodegenerazione che accompagna i disturbi di natura psichiatrica.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27235294
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26769225