Da più di 15 giorni l’intera pianura Padana è nella morsa della nebbia, come confermano le immagini dal satellite e le misure adottate nel comune di Milano e di quelli di altre città come Torino, Cremona, Bologna, Venezia. A causa di un vasto anticiclone presente nell’area del Mediterraneo e dell’assenza di efficaci ricambi d’aria, la nebbia è spesso presente nell’arco dell’intera giornata. Purtroppo con il passare dei giorni, l’aria di chi vive e lavora nelle aree interessate è sempre più velenosa a causa innanzitutto degli inquinanti bloccati al suolo dalla nebbia e che non possono essere dispersi in atmosfera. Non è un caso che i livelli delle poveri sottili PM10 (un sottile particolato presente nell’atmosfera molto pericoloso per la salute) abbiano superato da giorni i limiti di sicurezza stabiliti dal ministero.
Ricordiamo che il PM10 è un inquinante pericoloso che può creare problemi alla salute anche gravi in quanto è in grado di attaccare l’apparato respiratorio provocando irritazioni agli occhi e alla gola, tosse e riduzioni della funzionalità del polmone fino a provocare anche edemi polmonari.

Proprio per questo motivo, chi vive in città ad alto tasso di inquinamento ha maggiore bisogno di antiossidanti rispetto chi vive in un ambiente in cui smog e polveri sottili sono meno presenti. Tra i fattori che aumentano lo stress ossidativo vi è proprio l’inquinamento atmosferico a cui si somma quello presente negli ambienti chiusi (radiazioni elettromagnetiche da computer nei luoghi di lavoro, telefonini e reti wifi e persino gli elettrodomestici o il rumore). Lo smog riempie i nostri polmoni di sostanze dannose che, per essere adeguatamente eliminate dal nostro apparato respiratorio, aumentano il processo ossidativo del nostro organismo.

I campanelli d’allarme
Malgrado si tratti di un processo lento e talvolta rimane silente per anni prima di manifestarsi con disturbi o patologie conclamate, vi sono alcuni segnali che dovrebbero indurci a sospettare una situazione di stress ossidativo in corso eccone alcuni:
-stanchezza e poca energia
-difficoltà a mantenere la concentrazione e scarsa memoria
-qualità del sonno inadeguata
-aumento di peso
-comparsa di rughe, macchie cutanee o perdita della tonicità della pelle
-alterazioni dell’umore
-calo del desiderio
-modificazioni a carico della funzionalità intestinale
-calo della vista

Cosa accade ai nostri polmoni
Le polveri sottili, definite in questo modo perché di dimensioni ridotte e in grado di penetrare nell’organismo durante la respirazione, sono in grado di innescare processi infiammatori e ossidativi a carico dei tessuti polmonari. Maggiore è lo stress ossidativo e più velocemente i polmoni invecchieranno.

I cibi antismog
Gli alimenti ideali da consumare proprio in questo periodo dell’anno sono i broccoli. Ricchi di un principio attivo antiossidante definito sulforafano, lo troviamo anche nei cavolfiori e nelle altre crucifere (cavolini di Bruxelles, cavolo cappuccio, verza, cavolo nero).
Per chi lavora molte ore al chiuso, può optare per il succo d’erba d’orzo ridotta in polvere. Test eseguiti in tutto il mondo, in particolare in Giappone e in Europa, hanno confermato
come l’erba d’orzo risulti essere in natura il vegetale più ricco di vitamine, minerali, aminoacidi essenziali ed enzimi, tra cui l’antiossidante denominato SOD, che contrasta l’invecchiamento cellulare. L’erba d’orzo è inoltre una vera e propria miniera di clorofilla, che presenta un riconosciuto potere antibatterico, disintossicante, immunostimolante e alcalinizzante, ovvero evita che il pH dell’organismo viri verso l’acidità, condizione che può favorire o accompagnare, secondo gli esperti, la maggior parte delle patologie esistenti. L’erba d’orzo rappresenta un alimento che può contribuire a compensare il mancato apporto di nutrienti derivati da vegetali crudi, che sono spesso scarsamente presenti all’interno dell’alimentazione occidentale.

Bevanda da portare in ufficio
In un termos, riempire per 3/4 con succo di mela bio trasparente e senza zuccheri, aggiungere 2 cucchiai di polvere di succo d’erba d’orzo, agitare energicamente. Consumare nell’arco della giornata.

Insalata Detox
Per una porzione:
100 grammi di quinoa rossa precotta
50 grammi di radicchio rosso sminuzzato
1 patata viola cotta al vapore e ridotta a cubetti
100 grammi di dimette di cavolfiore ridotta a cous cous con tritatutto
1 manciata di prezzemolo fresco
Per condire: 1 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di aceto di mele o succo di limone
1 pizzico sale rosa dell’Hilamalya
1 pizzico semi di finocchio

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