Gli inglesi lo definiscono craving, ovvero il desiderio di mangiare un determinato tipo di cibo, di solito si tratta di dolci o di cioccolato. Molto differente dalla normale fame in quanto si manifesta più come necessità fisica e pertanto diviene quasi impossibile resistere.
Questo desiderio viene alimentato proprio dallo zucchero che, al pari di una vera e propria crisi di astinenza ci induce a ricercare gli alimenti che possono placare questo fenomeno.

Cosa avviene dunque nel nostro cervello?
Il glucosio che raggiunge le aree cerebrali stimola i circuiti deputati alla liberazione di dopamina, ovvero i neuroni legati alla percezione del piacere e della ricompensa.
Quindi lo zucchero che introduciamo arriva nel cervello, questo provoca inizialmente piacere e un senso di appagamento, questo senso di appagamento dura poche ore, poi si ricomincia da capo. Non solo, il cervello ne vuole sempre di più e pertanto il desiderio è sempre più intenso e incontrollabile.

Esiste poi un altro aspetto legato al desiderio continuo di zucchero da non sottovalutare, la possibile carenza di sali minerali. Il nostro corpo ci spinge a cercarli in quel gruppo di alimenti che in teoria, nella versione integrale, dovrebbero esserne più ricchi. Lo stesso zucchero di canna integrale (quello scuro e praticamente non raffinato), sarebbe una buona fonte di sali minerali, stesso dicasi per lo zucchero ottenuto dal fiore del cocco. Oltre ad avere un basso indice glicemico, apporta sali minerali come magnesio, zinco e boro, tutti utili a sostenere il benessere dell’organismo.
Esistono delle alternative che non hanno ripercussioni negative sulla glicemia e soprattutto aiutano a bloccare il circolo vizioso tipico della continua assunzione di zuccheri o dolci nella dieta.

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